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Snadir Info-Point n.343

Errore nel calcolo degli acconti IRPEF: il governo ammette lo sbaglio

Il governo italiano ha riconosciuto un errore nel calcolo degli acconti IRPEF per l’anno 2025. Questo errore si è purtroppo tradotto in un aumento del carico fiscale per molti contribuenti, in particolare lavoratori dipendenti e pensionati, a causa dell’applicazione delle vecchie aliquote IRPEF invece delle nuove previste dalla riforma fiscale e dalla legge di bilancio.

Origine dell’Errore: La riforma fiscale ha ridotto da quattro a tre gli scaglioni IRPEF, abbassando l’aliquota dal 25% al 23% per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, e aumentando le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro. Tuttavia, una disposizione prevedeva che, per determinare gli acconti dovuti per gli anni 2024 e 2025, si dovesse fare riferimento alla disciplina in vigore nel 2023, ovvero alle vecchie aliquote ante riforma.

Denuncia e Intervento del Governo: Snadir&Caf hanno segnalato fin da subito che questo meccanismo ha comportato un aumento degli acconti IRPEF per i contribuenti, con incrementi tra 75 e 260 euro rispetto a quanto effettivamente dovuto. In risposta, il MEF ha annunciato un intervento normativo urgente per correggere l’errore, consentendo l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione degli acconti, evitando così aggravi per i contribuenti.

Implicazioni per i Contribuenti
Il governo ha riconosciuto l’errore nel calcolo degli acconti IRPEF e sta adottando misure correttive per garantire che i contribuenti paghino importi adeguati alle nuove disposizioni fiscali, evitando oneri ingiustificati.

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Infopoint343

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