Dal 27 febbraio al 1° marzo 2025 si è svolta presso il Palazzo Wanny di Firenze la XXIV edizione dei Colloqui Fiorentini, alla quale trenta ragazzi del triennio della nostra scuola hanno partecipato insieme a 2.300 studenti e docenti provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi europei. Dopo aver studiato l’autore e scritto una tesina ispirata ad alcuni aspetti della sua scrittura e cinematografia, ci è stata offerta per tre giorni un’opportunità unica di dialogo, socializzazione, riflessione e approfondimento sulla figura di Pier Paolo Pasolini, intellettuale poliedrico e figura centrale della cultura italiana del XX secolo.
Il convegno, intitolato “Io sono pieno di una domanda a cui non so rispondere”, ha preso spunto da un verso della poesia conclusiva di “Teorema” di Pasolini, riflettendo sulla sua incessante ricerca di senso e autenticità ed ha visto la partecipazione di intellettuali come lo scrittore e docente Alessandro D’Avenia che ha aiutato ad interpretare in modo profondo gli aspetti nascosti della sua letteratura grazie alla sua grande capacità comunicativa.
I seminari tenuti tutte le mattine hanno presentato a noi studenti non solo la letteratura e il cinema di Pasolini, ma anche e soprattutto il profondo impegno e la denuncia sociale che hanno contraddistinto la sua vita e le sue opere. Il pomeriggio invece abbiamo avuto la possibilità di partecipare attivamente esponendo le nostre riflessioni e punti di vista con gli altri ragazzi partecipanti. È stato un momento di crescita personale che ha permesso a tutti noi di confrontarci con le tematiche pasoliniane, come il potere, la ricerca dell’autenticità, la critica alla società consumistica, l’oppressione del diverso, e la fame di realtà dell’autore e dei suoi “ragazzi di vita”.
La XXIV edizione dei Colloqui Fiorentini ha confermato l’importanza di iniziative culturali che coinvolgono attivamente le nuove generazioni, stimolando in loro una riflessione critica e consapevole sul patrimonio letterario italiano e sulla società attuale. L’annuncio che l’edizione 2026 sarà dedicata a Umberto Saba apre nuove prospettive di approfondimento e dialogo per studenti e docenti.
Come ha suggerito uno dei relatori, dopo questi tre giorni torniamo a casa con la consapevolezza che in una società che ci offre il necessario e il superfluo dobbiamo imparare sempre di più a cercare l’indispensabile, di cui Pasolini era in costante ricerca.
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