Articolo tratto da targatocn del 7 ottobre 2024:
Gli studenti del “De Amicis” all’università di scienze dell’educazione di Savigliano, riflettono insieme al professore di Antropologia Sociale, Francesco Vietti, sui futuri possibili, in un contesto globale contrassegnato dall’ incertezza:
venerdì 27 settembre gli allievi della classe quarta F Scienze umane del Liceo “De Amicis” di Cuneo hanno partecipato, accompagnati dal professor Gaetano Golia e dalla prof. Giusy Italiano, al seminario: Antropologia, fantascienza e comics per pensare l’impensabile. L’attività è stata organizzata dal prof. Francesco Vietti, ricercatore e titolare del corso di Antropologia Sociale presso il corso di studi di Scienze dell’Educazione a Savigliano.
Il laboratorio ha avuto inizio partendo dalla domanda “come immaginano il futuro gli adolescenti?”. Dopo aver riflettuto sulla nostra epoca, segnata dalla paura del domani a causa di guerre, pandemie e altri disastri, i ragazzi hanno provato a pensare ad un ipotetico futuro per poter immaginare persone, società e territori. L’antropologia, solo di recente, ha iniziato a occuparsi del futuro, visto che la maggior parte degli antropologi che noi studiamo si concentrano sullo studio delle culture passate.
Durante il seminario sono state proposte delle attività laboratoriali molto interessanti e coinvolgenti: il “laboratorio Post-it” e “la progettazione delle ipotetiche città del futuro”. E’ emerso che i giovani della generazione odierna collegano il termine “futuro” con la parola “incertezza”.
“E’ stato molto interessante riflettere sulle analogie intercorrenti tra le Scienze Umane e il genere letterario/cinematografico fantascientifico – sottolineano gli studenti del liceo De Amicis-. Sia l’Antropologia del Futuro che la narrazione fantascientifica partono dall’analisi della società attuale per portarci a riflettere sul futuro e sulle conseguenze che il contesto globale odierno (caratterizzato dallo sviluppo incontrastato del consumo, della tecnologia e del progresso) può avere sulle relazioni umane autentiche e sul benessere della popolazione mondiale.
Quest’ esperienza oltre che formativa è stata molto interessante, in quanto ci ha permesso di costruire i collegamenti intercorrenti tra l’antropologia e la fantascienza. Ringraziamo il prof. Vietti ed i nostri docenti Italiano e Golia per averci dato loro l’opportunità di partecipare ad un seminario che li ha resi protagonisti nella progettazione della società del futuro. I linguaggi della fantascienza e del fumetto hanno stimolato l’interesse degli studenti che si sono dimostrati entusiasti e propositivi”.
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